| CENNO STORICO DELLA PROPRIETA' DI VILLANOVA |
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Dalla doppia scalinata, dall'abbaino e comunque da ogni altra apertura che si affacci sulla campagna retrostante, si può godere di una non comune vista panoramica incontaminata, quasi uno sfondo di un quadro di tempi passati. La stessa emozione estetica la si prova dal vasto prato restrostante e dal viale centrale che, dalle "due pietre", si snoda in mezzo ai campi. Su di un particolare fondo della proprietà ( F14 N° 79), il 20 luglio 1267 il Conte di Gorizia mise in catene il Patriarca di Aquileia. Per tale motivo il fondo stesso fu sconsacrato ed escluso da quelli su cui un tempo veniva pagato il "quartese", tributo spettante alla parrocchia di Villanova. Nell'edificio, che si snoda in cinque corpi di fabbrica in pietra a vista risalenti al XV°, XVI°, XVII° secolo, trovano armonicamente spazio l'abitazione del proprietario, l'azienda agricola e l'attività di ospitalità agrituristica, in 3 eleganti Case vacanza. Frequenti sono i servizi fotografici e giornalistici nazionali ed internazionali, che si occupano di ristrutturazioni, architettura e ambiente, che hanno rivolto le proprie attenzioni alla proprietà di Villanova. |
Trattasi di un rustico gentilizio tipicamente friuliano facente parte dei beni in decania e giurisdizione della famiglia de Puppi fin dal XV° secolo a capo di uno stabile, tuttora esistente, comprendente in dolce declivio i "bassi" di Villanova, un'ampia pianura agricola ancora integra con a sfondo le Alpi Giulie, più vicini i Colli Orientali, il Collio e poi il Carso. L'edificio, cui si accede da un cortile abbellito da tradizionali gelsi, alcuni secolari, e da altre essenze, è di particolare interesse architettonico, catalogato presso il 



